(5 ottobre 2024, Udine) I tagli ai fondi universitari imposti dal governo potrebbero avere gravi ripercussioni su personale, studenti e attività di ricerca all’Università di Udine
di Paola Capitanio
I recenti tagli imposti dal governo ai fondi per l’Università di Udine sono stati definiti da Marco Duriavig, segretario generale della Flc Cgil Udine, come una “mazzata” per l’ateneo. In una nota, Duriavig ha avvertito che questi tagli influiranno sulla gestione ordinaria dell’università, mettendo a rischio il futuro dell’istituzione. L’ente si unisce alle preoccupazioni espresse dal rettore, sottolineando la necessità di protestare contro le politiche governative che minacciano l’istruzione pubblica.
Le conseguenze dei tagli sono molteplici e colpiranno non solo il personale universitario, ma anche gli studenti e le loro famiglie. Duriavig ha avvertito che la mancanza di risorse ordinarie potrebbe compromettere le attività di ricerca e formazione, limitando le opportunità per docenti e ricercatori. Inoltre, il rischio è che le assunzioni e gli stipendi di lettori, tecnici e personale amministrativo vengano colpiti, creando un clima di incertezza.
Il segretario della Flc Cgil ha avvertito che gli studenti e le famiglie potrebbero vedere un aumento delle tasse universitarie come conseguenza diretta dei tagli. Secondo Duriavig, queste scelte politiche non solo sono preoccupanti, ma inaccettabili, in quanto compromettono il sistema delle università pubbliche in Italia, mentre altri Paesi europei investono in istruzione e ricerca.
Duriavig ha concluso evidenziando che i tagli sono volti a frammentare e squalificare il lavoro del personale universitario e a favorire le università private, con il rischio di aggravare la fuga di cervelli dal Paese, privando l’Italia di risorse altamente qualificate di cui ha bisogno per il suo sviluppo.
Last modified: Ottobre 6, 2024