(26 dicembre 2024, Udine) L’Arcivescovo Riccardo Lamba ha celebrato la Messa di Natale con due funzioni in Cattedrale a Udine, una a mezzanotte e una al mattino del 25 dicembre. Nelle sue omelie, ha esplorato i temi della luce divina che dissipa le tenebre, della gioia nell’amore di Dio e della necessità di Cristo come mediatore tra Dio e l’uomo
di Paola Capitanio
In occasione del Santo Natale, l’Arcivescovo Riccardo Lamba ha celebrato due funzioni liturgiche a Udine, in Cattedrale, tra cui la Messa della mezzanotte e quella del 25 dicembre. Nella sua omelia della Messa della notte, Lamba ha sviluppato due temi principali. Il primo riguarda la luce divina che, come un dono, rischiara le tenebre dell’umanità e porta speranza in un mondo segnato da confusione e sofferenza. Questo dono di luce si incarna nel Bambino Gesù, che si offre come esempio di amore e speranza, invitandoci ad accoglierlo con umiltà. Il secondo tema trattato è quello della gioia, che nasce dall’esperienza di essere amati gratuitamente e dall’opportunità di diventare strumenti di questo amore per gli altri. L’Arcivescovo ha sottolineato che la gioia vera non dipende dalle nostre qualità, ma dall’amore incondizionato che possiamo vivere e condividere.
Nell’omelia della Messa delle 10.30, Lamba ha riflettuto sul significato della Bibbia come “lettera” di Dio per l’umanità, ma con una differenza: Dio non ha scelto di parlare tramite parole morte, ma incarnandosi in Gesù Cristo, la Parola viva. Gesù è il mediatore tra Dio e l’uomo, e solo attraverso di Lui possiamo conoscere il Padre, comprendere il nostro destino, e ricevere il perdono per i nostri peccati. L’Arcivescovo ha concluso con una preghiera di San Paolo VI, sottolineando la necessità di Cristo come fonte di salvezza, gioia e speranza per tutti.
Last modified: Dicembre 27, 2024