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Caso Unabomber: nuovo rinvio per il prelievo del DNA

(14 ottobre 2024, Udine) Il caso Unabomber, che ha colpito l’Italia dal 1994 al 2006, continua a suscitare interesse, con l’udienza del 14 ottobre 2024 rinviata a febbraio per permettere ai periti di completare le analisi sui reperti, compresi prelievi di DNA da indagati e da chi ha maneggiato i materiali

di Paola Capitanio

Il caso Unabomber, che ha segnato l’Italia tra il 1994 e il 2006 con una serie di attentati, continua a far parlare di sé. L’udienza fissata per lunedì 14 ottobre 2024 ha subito un ennesimo rinvio, con la prossima data spostata a febbraio. Il Gip Luigi Dainotti ha concesso una proroga ai periti Giampietro Lago, ex comandante dei Ris di Parma, ed Elena Pilli, esperta in DNA mitocondriale nota per il caso Yara Gambirasio. I periti hanno richiesto più tempo per completare le analisi sui reperti.

Uno dei principali nodi riguarda la necessità di prelevare il DNA non solo dagli indagati, ma anche da coloro che, all’epoca degli attentati, hanno maneggiato i reperti. Questi soggetti includono membri delle forze dell’ordine e, come suggerito dalle difese, anche giornalisti che hanno visionato gli oggetti durante un’inchiesta giornalistica. L’avvocato Alessandra Devetag, legale di sei degli undici indagati, ha dichiarato che il lavoro potrebbe essere reso ancora più complesso dal fatto che alcune di queste persone potrebbero non essere più in vita.

Secondo quanto riportato da fonti investigative, recenti analisi sui reperti, effettuate con tecnologie avanzate, hanno rilevato tracce di DNA mitocondriale. Questo materiale genetico verrà ora confrontato con quello dei 31 sospettati, tra cui 11 iscritti nel registro degli indagati. Tra i nuovi sospettati c’è l’ingegnere Luigi Pilloni, la cui inclusione nelle indagini si basa su dichiarazioni di un testimone in cura psichiatrica, come riferito dall’avvocato Leopoldo Da Ros.

Le indagini, riaperte dopo quasi due decenni, si sono intensificate grazie all’utilizzo di nuove tecnologie per l’analisi del DNA. Tuttavia, l’estensione degli esami a un numero sempre crescente di individui e l’incertezza sull’identità di chi ha manipolato i reperti rischiano di complicare ulteriormente la conclusione del caso.

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Last modified: Ottobre 16, 2024
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