(Friuli Venezia Giulia, 11 settembre 2024) Confagricoltura Fvg solleva preoccupazioni sul rischio di blocco del settore della canapa industriale e chiede il ritiro dell’emendamento che ne renderebbe illegali infiorescenze e derivati
di Paola Capitanio
Il futuro della canapa industriale in Italia è messo a dura prova dall’emendamento approvato il 31 luglio scorso, che potrebbe segnare un duro colpo per l’intero settore agricolo e manifatturiero legato alla Cannabis sativa. L’emendamento, se non ritirato, renderebbe illegali le infiorescenze e i derivati di questa pianta, mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia di aziende, molte delle quali gestite da giovani agricoltori under 40.
La canapa industriale è un settore in forte espansione, che impiega circa 10.000 persone e genera un fatturato superiore a 2,2 miliardi di euro. Questo comparto non è solo un’importante risorsa economica, ma rappresenta anche un’opportunità unica per il ritorno dei giovani nelle campagne. Come sottolineato da Confagricoltura Fvg, il 65% delle aziende agricole impegnate in questa coltura è gestito da giovani imprenditori, con una notevole presenza femminile. Questi dati evidenziano come la canapa industriale stia contribuendo a rilanciare il settore agricolo in Italia, con effetti positivi sulla sostenibilità e la diversificazione delle colture.
L’emendamento, tuttavia, ignora l’evidenza scientifica che certifica l’assenza di effetti psicotropi nei semi utilizzati. Il CBD, uno dei principali derivati della canapa industriale, è stato riconosciuto sicuro dalla Food Standard Agency (FSA) e classificato tra gli alimenti. Rendere illegali le infiorescenze non solo metterebbe a rischio la filiera alimentare, ma anche quella tessile ed edile, compromettendo le esportazioni e il ruolo dell’Italia come leader europeo nella produzione di canapa.
Last modified: Settembre 12, 2024