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Friuli Venezia Giulia: sei richieste di suicidio assistito dal 2020

Friuli Venezia Giulia (mercoledì 9 aprile)–Dopo la sentenza della Corte Costituzionale 242/2019, le aziende sanitarie regionali hanno ricevuto sei istanze. Nessuna spesa legale segnalata e solo due casi seguiti dall’Asufc

Di Mara Vidon

Dal 2020 sono sei le richieste di accesso al suicidio assistito arrivate alle aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia, in base al percorso previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019. Lo ha comunicato l’assessore regionale alla Salute durante una seduta della III Commissione consiliare.

Quattro richieste sono state presentate dall’Asugi e due dall’Asufc. Ognirichiesta ha avviato l’iter medico e valutativo previsto, con l’intervento di commissioni etiche e sanitarie.

In particolare, l’Asufc ha registrato un primo caso nel 2023: dopo un incontro tra il paziente, alcuni membri del Nucleo etico per la pratica clinica e il direttore di Distretto, la vicenda è stata indirizzata ai servizi territoriali. Il secondo caso, segnalato nel 2024, è ancora in fase di valutazione. In nessuno dei due casi è stato necessario il coinvolgimento dell’Autorità giudiziaria, e non risultano costi legali né sanzioni per ritardi preocedurali.

Il tema resta complesso: la legge italiana, infatti, non legalizza completamente il suicidio assistito, ma lo ammette in specifici casi definiti dalla Corte.

Il dato regionale segnala dunque un fenomeno ancora contenuto ma concreto, che richiede attenzione continua sia sul piano clinico che normativo.

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Last modified: Aprile 9, 2025
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