(26 ottobre 2024, Udine) – Il professore Gianluca Cuozzo, ospite al Festival Mimesis, riflette sul futuro digitale e invita i giovani a pensare in modo critico e responsabile
di Paola Capitanio
In occasione dell’undicesima edizione del Festival Mimesis a Udine, Gianluca Cuozzo, professore di Filosofia teoretica all’Università di Torino, partecipa al dibattito sul tema “Steve Jobs, web e il futuro del libro nel mondo digitale” insieme a Federico Leoni. Cuozzo offre una riflessione profonda sul motto di Steve Jobs, Stay hungry, stay foolish, e sulle sfide contemporanee legate all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità.
Cuozzo considera il messaggio di Jobs ancora attuale e stimolante: un invito a superare le barriere del pensiero comune e ad aprirsi a nuove possibilità, anche se tale motto rischia di essere ridotto a un semplice appello al consumismo tecnologico. “Andare oltre il già pensato – spiega – fa parte di un atteggiamento trasgressivo. Tuttavia, la figura di Jobs, simbolo del consumatore moderno, può rappresentare il pericolo di un consumo indiscriminato di risorse e di scorie tecnologiche.”
Cuozzo suggerisce che il futuro del mondo digitale dovrebbe evitare estremismi, sostenendo che una critica cieca delle tecnologie è inefficace, ma è altrettanto pericoloso accettarle senza riflessione. “Occorre integrare tecnologia, natura e società in una nuova ecologia dei saperi, guidata da un umanesimo rinnovato”, afferma, auspicando una visione più equilibrata e sostenibile.
Parlando poi del futuro del libro, Cuozzo riconosce l’incertezza che caratterizza la transizione verso un mondo sempre più digitale, ma considera possibile una coesistenza tra lettura digitale e tradizionale. “Il progetto umano o post-umano che sta emergendo potrebbe ospitare più tipi di lettori, con predilezioni per diversi supporti”, riflette, lasciando aperto il destino del libro come oggetto materiale.
Infine, il professore offre un consiglio alle nuove generazioni: “Siate liberi di pensare, ma rimanete saldamente ancorati alla Terra”. E alla domanda sull’intelligenza artificiale, Cuozzo conclude: “L’unico vero pericolo è la stupidità umana”, sottolineando l’importanza di un approccio critico e consapevole verso l’innovazione.
Last modified: Ottobre 28, 2024